lunedì 28 agosto 2017

Facebook: solo applausi, niente fischi. Ecco quanto può diventare deleterio e diseducativo un social network

Come giudicheresti una scuola che assegna i voti solo se vanno dall’otto in su, altrimenti non considera il compito/interrogazione?
Cosa penseresti se permettesse di fare compiti in classe o interrogazioni copiando liberamente dal libro di testo?
Sarebbe sicuramente il “paradiso degli studenti”, frequentata con assiduità ma, se sei un adulto, suppongo che il tuo giudizio su questa scuola non sarebbe positivo.



Bene, Mark Zuckerberg e compagni sono riusciti a costruire un ambiente virtuale a misura del nostro ego, che però, a lungo andare, potrebbe nuocere alla nostra salute (soprattutto mentale).
Tutti quanti vorremmo sembrare in piena forma, belli, intelligenti, saggi, istruiti, al centro dell’attenzione di tutti… ed ecco che Facebook esaudisce tutti i nostri desideri… creando un ambiente irreale con un unico scopo… quello di farcelo frequentare più tempo possibile per sorbirci la pubblicità da cui guadagna.
Certo, non gli si può fare una colpa, si tratta sempre di un’attività commerciale, ma persino sulle medicine, che ci aiutano a vivere, troviamo un foglietto che ci mette in guardia sugli eventuali effetti collaterali del farmaco. E se nuoce alla salute degli utenti viene ritirato dal mercato.
E per Facebook, dove sono scritte le modalità d’uso, gli effetti collaterali e le controindicazioni?
Da anni, tutti i campanelli d’allarme sono stati sistematicamente ignorati dall’azienda statunitense, che naturalmente cerca di “arraffare” più possibile fino a quando gli sarà consentito.
Solo per fare qualche esempio, da anni gli utenti chiedono l’inserimento di un tasto “non mi piace” accanto all’oramai famoso pollice in su “mi piace” (magari in forma anonima per evitare inutili contrasti), così come funziona da sempre per i video dell’altro colosso mondiale Youtube e per tutti gli altri siti dove è possibile “valutare” un qualcosa. L’azienda ha sempre detto di prendere in considerazione questa possibilità ma stranamente non l’ha mai attuata. Ovvio… perché se i frequentatori del social cominciassero a ricevere valutazioni negative, avrebbero meno voglia di “frequentare”, si sorbirebbero meno pubblicità e Facebook comincerebbe a perderci.
In parole povere Facebook è l’unico posto al mondo dove è possibile “valutare” un qualcosa ma solo con voti positivi. E come se una scuola potesse valutare gli studenti solo con voti positivi, come se un semaforo avesse solo la luce verde, come se in qualsiasi ristorante del mondo, per ogni piatto tu potessi solo dire “mi piace” altrimenti… zitto, fai come se non l’avessi mangiato.

Per non parlare del sempre più ingombrante problema delle “bufale”; un fenomeno esploso grazie al sistema di diffusione e valutazione adottato dal social. Questa volta Facebook ha fatto leva sulla pigrizia ed ignoranza di molti utenti che, credendo di fare una cosa utile, condividono qualsiasi fandonia postata in rete. Più mi piace e condivisioni produce la fandonia e più si dilaga in maniera virale, anche se si tratta di una notizia falsa. Questo perché, in un social network i contenuti che rendono interessante la permanenza degli altri utenti li creiamo noi stessi, quindi più contenuti ci sono e più gli utenti sono invogliati a frequentare il social. Purtroppo non esiste nessun filtro sui contenuti inseriti e nemmeno sull’identità degli utenti che li inseriscono, quindi spopolano notizie stupide o completamente inventate, nate al solo scopo di arraffare “mi piace” o per creare scompiglio e denigrare.
Il fenomeno “bufale” è diventato talmente ingombrante da riuscire a scomodare la politica in tutto il mondo. A questo punto, i pezzi grossi di Facebook, hanno dovuto promettere di fare qualcosa per arginare questo fenomeno, anzi, a loro dire hanno intrapreso una vera e propria guerra contro le “fake news”.
Non so in che modo stiano combattendo questa guerra, ma almeno qualcuno comincia a notare quanto possano essere nocive alcune strategie commerciali adottate dai social.
Senza considerare che oggi Facebook è frequentato anche da ragazzini, che sicuramente stanno vivendo la parte peggiore di quello che l’informatica ha offerto da quando è nata.

Già ci sono altri problemi collaterali che nascono dall’uso dei social (isolamento sociale, dipendenza da social network, narcisismo da social network ecc.), ci si augura almeno che l’azienda pensi un po’ meno agli introiti e un po’ più ai potenziali danni che può provocare alla società.
O forse è solo utopia?

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Aggiornamento 15/09/2017...
Un libro da leggere?  Eccolo: "Non Mi Piace: Il contromanuale di Facebook"
https://books.google.it/books?id=oyGZBAAAQBAJ&lpg=PT12&ots=eYQvO6bUHN&dq=bacheca%20condominiale%20virtuale&hl=it&pg=PT28#v=onepage&q=bacheca%20condominiale%20virtuale&f=false

Aggiornamento 31/01/2018
Nonostante tutti i proclama di Facebook sulla battaglia alle Fake News, nel mondo c'è chi si accorge di come vanno realmente le cose:
"No, Facebook non ferma le fake news"
https://www.zeusnews.it/n.php?c=26118

mercoledì 9 agosto 2017

Voglia di stampa 3D? Dai un'occhiata ai miei progetti gratuiti su Thingiverse

Ciao.
Da Gennaio 2016 ho cominciato a condividere alcuni miei progetti gratuiti sul sito www.thingiverse.com
Solitamente inserisco i link, ai progetti scaricabili, direttamente nella descrizione del video sul mio canale Youtube ( https://www.youtube.com/mgadaleta/ ).
Se non frequenti Youtube puoi comunque trovare tutti i miei progetti a questo indirizzo https://www.thingiverse.com/m_gadaleta/designs puoi liberamente riprodurli con la tua stampante 3D.

Buona stampa 3D  ;)


venerdì 4 agosto 2017

Acquaponica... la soluzione ecosostenibile contro l'impoverimento del suolo terrestre

Oramai è noto da tempo, le coltivazioni agricole intensive stanno impoverendo il nostro pianeta. Entro pochi anni il suolo non sarà più in grado di produrre abbastanza cibo per sfamare tutti.
Diventa fondamentale cambiare subito alcuni nostri comportamenti distruttivi, eliminando ogni forma di spreco alimentare e cercando di adottare sistemi di coltivazione alternativi, che non assorbano risorse dal suolo. Uno di questi sistemi è sicuramente l'acquaponica... ecosostenibile, semplice, economico, biologico. Se si volesse riassumere, si tratta di riprodurre un ciclo biologico flora/fauna in piccolo, anche sul nostro terrazzo.

L'acquaponica non è da confondere con l'idroponica, sistema differente che produce anche risultati parecchio differenti...


Ho creato un gruppo Facebook, denominato "Acquaponica Puglia" ( https://www.facebook.com/groups/254308431744649/ ) con l'intento di far conoscere più possibile questo spettacolare metodo di coltivazione.

Se ti interessa approfondire l'argomento puoi cercare "Acquaponica" su Google o su Youtube, troverai tutto il materiale necessario.
Se vuoi, puoi cominciare da qui:

Forse il portale più completo sull'argomento Acquaponica in Italia.



MATERIALE TESTUALE GENERICO

MATERIALE VIDEO ITALIANO