Se ci fai caso, in Italia, a causa di cattiva gestione,
alcune cose che per altre nazioni sono una risorsa qui sono un problema. Un
esempio pratico? La spazzatura.
In alcune nazioni europee la spazzatura è considerata una
vera e propria risorsa, perché viene differenziata correttamente e rigenerata,
viene trasformata o viene incenerita creando elettricità o riscaldamento per
intere città, senza alcun inquinamento. Su internet c’è parecchio materiale a
riguardo.
La gestione della spazzatura in Italia è diventato un
GROSSO problema. Purtroppo milioni di oggetti in disuso, vengono normalmente
buttati nella spazzatura, quotidianamente, solo perché nel nostro paese non è
diffusa la cultura del riuso. Siamo troppo viziati dal consumismo per assumere
un comportamento più saggio.
Anche il riutilizzo dei materiali può trasformarsi da un
problema ad una risorsa. Allungando la vita agli oggetti, non solo si produce
meno spazzatura, che già di per sé è un buon traguardo, ma soprattutto si educa
la popolazione ad un utilizzo più consapevole delle risorse. La terra non ha
risorse infinite e soprattutto non può diventare un’immensa discarica
abbandonata a se stessa. Rischiamo di compromettere seriamente la salute delle
future generazioni.
Nel 2010 ho creato il sito internet www.loregalomanonlobutto.it
L’intento era quello di donare e scambiarsi oggetti in disuso, attraverso
annunci gratuiti, evitando però che questi andassero a quelle poche persone
disoneste che poi li rivendono o li buttano (visita il sito che conoscerne il
funzionamento).
Negli anni successivi sono nati decine di gruppi Facebook
che hanno lo scopo di donare gli oggetti ma, come immaginavo, non hanno
controllo sugli iscritti e sugli annunci. Gli oggetti spesso vengono donati a
semplici tirchi, a nullafacenti che passano tutto il giorno sui social network
o a chi gestisce mercatini dell’usato, e non vanno a chi veramente ne ha
bisogno. Se ci fai caso, chi ha veramente bisogno di aiuto non ha la
possibilità di accedere ad internet.
“Lo Ragalo Ma Non Lo Butto” è l’unico sistema che tenta
di donare a persone di fasce sociali differenti, distaccandosi dai social
network, cercando di raggiungere le persone ovunque, per strada.
Ad esempio, ho realizzato personalmente il software
gratuito “LR Vision”. Questo permette di visualizzare a monitor gli annunci di
dono o di scambio degli oggetti in disuso in città. Può essere utilizzato
ovunque ci siano persone in pausa/attesa, come in un bar, in una sala d’attesa,
in un centro scommesse, in una sala giochi ecc. Ha fondamentalmente una duplice
finalità, educare l’utenza a donare e a prolungare la vita degli oggetti in
disuso (con i gruppi Facebook un utente deve volersi iscrivere per donare, in
caso contrario non ne conoscerà mai nemmeno l’esistenza) e raggiungere l’utenza
che avrebbe bisogno di oggetti in dono ma che non è abituata o è
impossibilitata ad utilizzare i social network.
Con questo software ho pensato anche ad un altro aspetto
importante… su Facebook succede spesso che gli utenti creano gruppi o pagine
invogliati da una nuova idea, ma tempo qualche mese l’euforia della novità
comincia a scemare, rendendo sempre più scadente il servizio offerto nella
pagina/gruppo, a volte abbandonando completamente il progetto. Questo perché
non si è minimamente invogliati a proseguire l’iniziativa e l’unico che ci
guadagna dal lavoro degli iscritti è il colosso Facebook, perché può propinare
la pubblicità a sempre più utenti.
Quindi perché non incentivare queste iniziative indirizzando
un piccolo introito non più a Facebook ma a chi porta avanti fisicamente queste
iniziative?
Facciamo un esempio pratico… perché un gestore di un bar
dovrebbe installare in un angolo del proprio locale un monitor che mostra
oggetti in dono/scambio?
Si potrebbe dire che offre un servizio utile ai propri clienti? OK. Offre un servizio utile all’ambiente, incentivando il riuso dei materiali? OK. Ma questo potrebbe non bastare. Ecco che ho pensato di aggiungerci dei banner promozionali, proprio così come fa Facebook, ma con l’unica differenza che a guadagnarci è il gestore del bar, cioè chi fisicamente si dà da fare per offrire il servizio e non il colosso Facebook.
Si potrebbe dire che offre un servizio utile ai propri clienti? OK. Offre un servizio utile all’ambiente, incentivando il riuso dei materiali? OK. Ma questo potrebbe non bastare. Ecco che ho pensato di aggiungerci dei banner promozionali, proprio così come fa Facebook, ma con l’unica differenza che a guadagnarci è il gestore del bar, cioè chi fisicamente si dà da fare per offrire il servizio e non il colosso Facebook.
Facciamo un esempio pratico inventato… Il software “LR
Vision” permette di inserire fino a 10 spazi pubblicitari. Questi appaiono
durante la visualizzazione degli annunci di dono/scambio.
Ipotizziamo che il negozio di abbigliamento “StreetSport”
(nomi inventati) voglia supportare il progetto e farsi pubblicità sul monitor esposto
nel “Bar Roma”. Il titolare del negozio crea (o fa creare) un’immagine
pubblicitaria e la carica nell’apposito spazio sul sito www.loregalomanonlobutto.it All’immagine caricata viene assegnato un
codice alfanumerico (ipotizziamo A48YEUI9NBR45). Il titolare del negozio
concorda con il titolare del bar di far passare la pubblicità sul monitor per
due mesi, riconoscendogli 50 euro, gli comunica il codice dell’immagine
(A48YEUI9NBR45) che il barista inserirà nel software “LR Vision”, nei dieci
spazi sponsor disponibili. Nell’arco dei due mesi il titolare del negozio può
anche cambiare la grafica della pubblicità, con l’accortezza di assegnargli lo
stesso codice della prima immagine (cioè A48YEUI9NBR45). Il software “LR
Vision” caricherà automaticamente ad ogni avvio la grafica aggiornata, senza
che il titolare del bar faccia qualcosa.
Qui sotto un video che mostra praticamente come funziona
il software:
DOMANDE E RISPOSTE:
1) Cosa serve per far funzionare il software “LR Vision”?
Un monitor/TV di qualsiasi dimensione, collegato ad un
computer, connesso ad internet. Si possono utilizzare anche computer vecchiotti
o piccoli microcomputer da nascondere dietro la TV. Sul computer ci deve essere
il sistema operativo Windows.
2) Il sito www.loregalomanonlobutto.it
percepisce qualcosa sulla pubblicità esposta nei luoghi pubblici?
No, il gestore del bar ha piena autonomia sulla gestione
dei banner pubblicitari. Può decidere se attivarli, a chi offrirli e a che
prezzo (naturalmente rapportato al numero di clienti del bar).
3) Come si fa ad aderire all’iniziativa?
Scrivi un’email all’indirizzo riportato qui sotto, ti
invieremo gratuitamente il software in comodato d’uso.
Se attivi il monitor nel tuo locale indicaci dove è esposto
(nome locale, indirizzo ecc), renderemo pubblica la tua adesione al circuito,
in modo che eventuali potenziali sponsor possono trovarti più facilmente.
4) Ci sono vincoli futuri od obblighi?
No, non hai vincoli. Se decidi di non utilizzare più il
software comunicacelo, cancelleremo il tuo locale dalla lista dei locali
aderenti all’iniziativa.
L'indirizzo web per caricare le immagini sponsor è questo: http://loregalomanonlobutto.it/spoest/img_spo_est.asp
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